Oltre 9mila cinghiali verranno abbattuti nell’arco dei prossimi due anni: è quanto stabilito dal nuovo piano della Regione Lazio volto a contrastare l’epidemia di Peste Suina. Nel Reatino si contano attualmente oltre 13mila capi, con abbattimenti di 4.600 ungulati nella stagione venatoria in corso. Il piano della Regione prevede dunque di raddoppiarne l’abbattimento nel prossimo biennio, al fine di arrestare il contagio di peste tra i capi d’allevamento.
La peste suina africana, non trasmissibile all’uomo ma altamente contagiosa e potenzialmente mortale tra gli ungulati sta destando molta preoccupazione tra gli allevatori che nei mesi scorsi hanno più volte protestato chiedendo misure risolutive alle Istituzioni: anche Coldiretti, Confagricoltura e Cia, intervenute al fianco delle aziende, hanno annunciato il rischio di una catastrofe in assenza di interventi mirati.
Sono 370 le aziende suinicole presenti nel reatino, che conta i maggiori allevamenti di ungulati. L’obiettivo del piano regionale per rispondere all’emergenza in corso è dunque quello di raddoppiare gli abbattimenti nel prossimo biennio, e di contenere il contagio circoscrivendo la zona del Raccordo Anulare. Con il nuovo piano, le aziende colpite dovranno sospendere le proprie attività per almeno sei mesi, e potranno ottenere un ristoro per ogni capo abbattuto e dei fondi per attuare misure di biosicurezza.