“Lo stato di emergenza è alle spalle. Lentamente si dovrebbe tornare alla normalità, ma sarà davvero così?” Questa è la domanda che si pone Saverio Pantuso, Segretario regionale della Uil scuola Lazio, il giorno dopo la fine dello stato di emergenza. “Un interrogativo legittimo – spiega il segretario – alla luce delle numerose contraddizioni che emergono a seguito dell’evoluzione normativa in materia di obblighi vaccinali del personale scolastico e di tutte le garanzie attese e non fornite dall’Amministrazione riguardo alla tutela dei lavoratori fragili, all’estensione dei contratti Covid e regolarità del pagamento delle retribuzioni, alla spinosa questione della sicurezza e, dulcis in fundo, al trattamento del personale docente inadempiente rispetto agli obblighi vaccinali. Quest’ultimo aspetto è stato chiarito nella tarda serata di ieri: questo personale verrà utilizzato su 36 ore settimanali, al pari di quanto previsto per i lavoratori temporaneamente inidonei”.
Per Pantuso è inaccettabile lavorare all’interno di tale groviglio politico e amministrativo che dura ormai da due anni e ad aggravare il tutto, c’è lo scarso coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, le cui istanze non sono adeguatamente accolte dall’Amministrazione. Il quadro di precarietà e di incertezza delineato – conclude Pantuso – mostra il mancato allineamento tra l’annunciata cessazione dello stato di emergenza e la realtà dei fatti che purtroppo non procede verso la direzione auspicata.