Sabato 23 maggio 1992, ore 17.56. un’esplosione di 500 chilogrammi di tritolo segna la strage mafiosa più nota e ricordata della storia italiana che devastò un tratto dell’autostrada A29 all’altezza del cartello dello svincolo per Capaci-Isola delle Femmine, a pochi chilometri da Palermo. L’obiettivo erano le tre auto blindate che componevano il convoglio che stava conducendo il giudice Giovanni Falcone, 53 anni, e sua moglie Francesca Morvillo, 47 anni, anche lei magistrato, dall’aeroporto di Punta Raisi a Palermo. Quel pomeriggio morirono anche Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, gli uomini della scorta. Oggi sono trascorsi 30 anni dall’attentato di Capaci che suscitò grandissima emozione in tutta Italia. In Sicilia i movimenti antimafia scesero in piazza e a Palermo i cortei sfilarono tra i palazzi dove dai balconi scendevano lenzuola bianche. Giovanni Falcone, durante la preparazione per il maxi processo contro la mafia con cui lavorò insieme a Paolo Borsellino, che verrà ucciso due mesi dopo nella strage di via d’Amelio, venne più volte a Rieti, nell’ex carcere di Santa scolastica per interrogare alcuni pentiti di mafia, tra cui Totuccio Contorno e Antonino Calderone, rinchiusi proprio nel penitenziario reatino. Oggi si celebra la Giornata nazionale della legalità e anche a Rieti diverse sono le iniziative. L’amministrazione comunale ha aderito all’iniziativa dell’ANCI e alle 17.57, il Sindaco Antonio Cicchetti, osserverà un minuto di raccoglimento in Piazza Vittorio Emanuele II con sottofondo “Il Silenzio” suonato dal trombettiere della Questura. L’ANPI ha organizzato un incontro, presso la sede di via delle stelle, per ricordare le vittime della strage e trasmettere alle generazioni future la memoria di quanto accaduto. A Palermo, in questi giorni, sventola anche un lenzuolo proveniente da Rieti per “Le memorie di tutti”, il concorso promosso dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone, a realizzarlo i ragazzi della III E della scuola media “Basilio Sisti” che hanno scelto di disegnare una mongolfiera che vuole rappresentante la legalità e riporta con il nome di Falcone, con accanto, una colomba in volo emblema di libertà